mercoledì 8 gennaio 2025

Consigliere comunale FDI CONDANNATO a 2 anni e 4 mesi per MALTRATTAMENTI E TENTATA VILENZA verso ex amante .

 


BIBBIANO ( Reggio Emilia )- Il consigliere comunale Luca Antonio Bizzocchi, in carica nella lista civica ’Centrodestra Bibbiano’ e tesserato di Fratelli d’Italia, è stato condannato in primo grado a 2 anni e 2 mesi per maltrattamenti in famiglia e tentata violenza privata, reati che è accusato di aver commesso verso una donna con cui lui, sposato, ebbe una relazione extraconiugale.

La sentenza col rito ordinario è stata emessa ieri dal giudice Francesca Piergallini che gli ha riconosciuto le attenuanti generiche e ha disposto una provvisionale di 4mila euro a favore della donna, costituita parte civile attraverso l’avvocato Nino Giordano Ruffini. Il fascicolo era stato seguito dal pubblico ministero Maria Rita Pantani che aveva chiesto per Bizzocchi il rinvio a giudizio.

Nell’udienza del 20 dicembre la pubblica accusa aveva ripercorso la vicenda, avvenuta tra fine 2019, quando ebbero una relazione, e l’aprile 2021, quando lei lo denunciò, soffermandosi in particolare su un episodio del 5 novembre 2020.

"La donna ha detto che hanno convissuto, che i primi mesi era tutto perfetto ma poi le cose peggiorarono. Lei ha detto che una volta lui le raccontò che andò in bagno, finse di stare male e fu trovata candeggina. Lui disse di averla bevuta, ma in realtà non era accaduto e anche lui poi lo riferì. Il mattino dopo Bizzocchi disse che era stato male, ma lei non gli credette: la sua indifferenza gli fece perdere la testa. Lui entrò nella casa, la spinse dalla porta e le lanciò tutto ciò che trovava. Lei cercò di prendere il telefono per chiamare i carabinieri e iniziò una lotta: lei riuscì solo a mandare un messaggio al suo datore di lavoro se veniva a prenderla. Poi lui prese un coltello da cucina e glielo mostrò. Non la ferì, ma poi si avvicinò alla macchina della donna e accoltellò la gomma. La donna – conclude il pm – pensò che lui l’avrebbe ammazzata".

Così era proseguita la ricostruzione del pm: "Bizzocchi la prese per i capelli e la chiuse dentro il bagno. Lei, terrorizzata, scappò dalla finestra. Sulla strada l’uomo cercò di avvicinarsi con l’auto, ma lei si ritrovò il titolare che era venuta a prenderla e salì con lui. Ma l’imputato inizialmente gli impedì di guidare, poi lo lasciò andare e comunque lo inseguì".

L’avvocato Ruffini aveva parlato di "convivenza stabile dal dicembre 2019 al gennaio 2020, poi fino all’aprile 2021". E rimarcato che per la Cassazione si può parlare di maltrattamenti anche per una famiglia di fatto. Si era poi soffermato sui riscontri dati dai testimoni.

La madre aveva riferito che Bizzocchi "teneva la figlia segregata impedendole di vederla, che la vittima perse 12 chili e cadde in depressione". Il datore di lavoro, sull’episodio del novembre 2020, "ha confermato che lui si mise di traverso con la macchina per impedire che lei fuggisse. E che poi lei in azienda piangeva sempre e aveva paura".( Da Il Resto del Carlino )-

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