BIBBIANO ( Reggio Emilia )- Il consigliere comunale Luca Antonio Bizzocchi, in carica nella lista civica ’Centrodestra Bibbiano’ e tesserato di Fratelli d’Italia, è stato condannato in primo grado a 2 anni e 2 mesi per maltrattamenti in famiglia e tentata violenza privata, reati che è accusato di aver commesso verso una donna con cui lui, sposato, ebbe una relazione extraconiugale.
La sentenza col rito ordinario è stata emessa ieri dal giudice Francesca Piergallini che gli ha riconosciuto le attenuanti generiche e ha disposto una provvisionale di 4mila euro a favore della donna, costituita parte civile attraverso l’avvocato Nino Giordano Ruffini. Il fascicolo era stato seguito dal pubblico ministero Maria Rita Pantani che aveva chiesto per Bizzocchi il rinvio a giudizio.
Nell’udienza del 20 dicembre la pubblica accusa aveva ripercorso la vicenda, avvenuta tra fine 2019, quando ebbero una relazione, e l’aprile 2021, quando lei lo denunciò, soffermandosi in particolare su un episodio del 5 novembre 2020.
"La donna ha detto che hanno convissuto, che i primi mesi era tutto perfetto ma poi le cose peggiorarono. Lei ha detto che una volta lui le raccontò che andò in bagno, finse di stare male e fu trovata candeggina. Lui disse di averla bevuta, ma in realtà non era accaduto e anche lui poi lo riferì. Il mattino dopo Bizzocchi disse che era stato male, ma lei non gli credette: la sua indifferenza gli fece perdere la testa. Lui entrò nella casa, la spinse dalla porta e le lanciò tutto ciò che trovava. Lei cercò di prendere il telefono per chiamare i carabinieri e iniziò una lotta: lei riuscì solo a mandare un messaggio al suo datore di lavoro se veniva a prenderla. Poi lui prese un coltello da cucina e glielo mostrò. Non la ferì, ma poi si avvicinò alla macchina della donna e accoltellò la gomma. La donna – conclude il pm – pensò che lui l’avrebbe ammazzata".
Così era proseguita la ricostruzione del pm: "Bizzocchi la prese per i capelli e la chiuse dentro il bagno. Lei, terrorizzata, scappò dalla finestra. Sulla strada l’uomo cercò di avvicinarsi con l’auto, ma lei si ritrovò il titolare che era venuta a prenderla e salì con lui. Ma l’imputato inizialmente gli impedì di guidare, poi lo lasciò andare e comunque lo inseguì".
L’avvocato Ruffini aveva parlato di "convivenza stabile dal dicembre 2019 al gennaio 2020, poi fino all’aprile 2021". E rimarcato che per la Cassazione si può parlare di maltrattamenti anche per una famiglia di fatto. Si era poi soffermato sui riscontri dati dai testimoni.
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