lunedì 23 dicembre 2024

MEDICI ED INFERMIERI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO IL GOVERNO DI DESTRA -DESTRA -

 


ROMA- «È un eufemismo definire deludenti le misure previste dalla legge di Bilancio per la sanità. Poche risorse frantumate tra innumerevoli capitoli di spesa che servono solo ad accontentare qualche centro d’interesse, di certo non a rilanciare il Servizio sanitario nazionale né a migliorare l’offerta sanitaria per i cittadini». Per questo «ci prepariamo quindi a un 2025 denso di battaglie sindacali da combattere su più fronti. Urge portare al centro del dibattito pubblico la questione sanitaria".

È questo il severo giudizio di Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing Up, sul testo della legge di Bilancio approvata con voto di fiducia dall'Assemblea della Camera venerdì 20 dicembre e inviata all'esame del Senato.

«Esclusi categoricamente dai benefici immediati delle misure adottate i medici, se non per un aumento offensivo dell’indennità di specificità medica, circa 17 euro netti al mese, e gli infermieri, che ottengono un irrisorio aumento mensile di circa 7 euro netti. Per il resto, nulla. Nonostante le promesse, le belle parole, gli apprezzamenti: nulla» sostengono i tre leader sindacali.

«Eppure nel suo complesso la legge di Bilancio fa cadere a pioggia risorse importanti su alcuni interventi, dal ponte sullo Stretto di Messina a un infinito elenco di bonus quantomeno discutibili – ricordano - confermando che non è vero che i soldi non ci sono, ma semplicemente non si vuole spenderli per la sanità pubblica, preferendo strizzare l’occhio ad alcune categorie di cittadini-elettori cui si riconoscono regalìe di poche decine di euro e che contemporaneamente vengono private dell’accesso alla sanità pubblica, il bene più prezioso che abbiamo».

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