Sono le quattro di un pomeriggio di dicembre
ed il sole è ancora troppo alto .
Mai mia nonna conobbe un caldo così.
Su una riva del fiume
cigni e oche si riscoprono in questa bozza di primavera .
Gente,
gente comune passeggia quasi incredula peer questa ipotesi d'estate .
Tutto così strano fuori ,
tutto così chiaro dentro .
Mi ritrovo
ingenuamente
a scrivere queste righe
a sporcare questo foglio di un lungo dolore.
Figlio di una vita malata ,
di storia malate ,
emozioni malate .
Figlio di un lungo inverno,
mai graziato dai venti del sud.
Ombre si rincorrono nella mia mente .
Sfidano ogni giorno
con le mie emozioni giocando .
Figlio di paure sbagliate ,
messaggi inopportuni ,
ansie tremanti .
Tiro la coperta ,
ma ho sempre più freddo .
E mi perdo ,
da sempre,
ritrovandomi solo per queste parole ,
di questo inchiostro blu .
Per il tempo di asciugarmi una lacrima ,
di accarezzarmi una spalla
e poi
buio .
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