CHIOGGIA ( Venezia )- Per questa vita da incubo e dopo la denuncia della donna, il tribunale di Venezia ha deciso una condanna a sei anni e otto mesi di reclusione per un pescatore 58enne, nato e residente a Chioggia.
A sporgere denuncia è stata la moglie del 58enne la quale, lo scorso anno, ha trovato il coraggio dopo che il marito le aveva ingiunto di andarsene di casa.
Agli inquirenti ha raccontato di aver subito il primo atto di violenza una settimana dopo il matrimonio, quando fu spinta dal marito e fatta cadere dalle scale. Nel capo d’imputazione all’uomo vengono contestati atti di maltrattamento pressoché settimanali.
La donna è stata continuamente insultata e offesa negli anni e anche minacciata di morte : «Te masso, te copo... ti faccio fare una brutta fine... ti sciolgo a sangue a forza di disfarti... ti butto all’ospedale».
Secondo gli accertamenti effettuati dagli inquirenti, l’uomo era solito sputarle in faccia e la picchiava con sberle, pugni, spintoni e testate, nonché afferrandola e stringendola per il collo. La procura cita anche episodi nei quali le avrebbe perfino urinato addosso, dopo averla costretta a spogliarsi nella vasca da bagno.
Per evitare che la coniuge si recasse al pronto soccorso per farsi medicare per le botte ricevute, il pescatore la minacciava di uccidere lei, i genitori e i figli, sostenendo di essere in grado di farlo anche se lei si fosse allontanata dalla casa familiare.
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