Il cosiddetto “numero chiuso” non viene in nessuna forma “abolito o superato” dal disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso ai corsi di laurea in Medicina varato mercoledì 16 ottobre dalla Commissione Cultura del Senato.
«Senza alcun meccanismo volto a programmare rigorosamente il numero annuale di laureati in medicina – scrivono le tre Ass si contribuisce concretamente a creare la cosiddetta pletora medica poiché “aprire” la facoltà di medicina a 70.000 giovani e “richiuderla” dopo sei mesi con ingresso effettivo di 20.000 di essi significa spendere miliardi di soldi degli italiani per formare un numero di medici quadruplo rispetto a coloro che andranno in pensione».
DOPO 6 MESI DI FREQUENZA SI FANNO ESAMI DI INGRESSO PER 20.000-
Non solo: i giovani medici si chiedono, per esempio, come faranno le università, che già hanno problemi di organico, a soddisfare le esigenze formative di un corso di studi fondamentalmente pratico? E che fine faranno gli studenti che non supereanno lo sbarramento al secondo anno? Perderanno un anno? O saranno dirottati «su un binario di seconda scelta?».
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