sabato 3 agosto 2024

Mancano all’appello 34.500 lavoratori

 


Il gap tra domanda e offerta continua a essere uno dei più grandi limiti del mercato del lavoro in Italia. Forse il più grande, al momento. «La mancanza di personale è il principale ostacolo alla crescita delle cooperative, per una su due è un problema ormai strutturale a cui non sembra esserci rimedio. Da 24 mesi, la scarsità di manodopera rappresenta il principale fattore che limita la competitività. Oltre 34.500 lavoratori introvabili. Erano 30mila sei mesi fa. Investire sulla formazione è una delle soluzioni».

Il sistema Confcooperative subisce il mismatch tra domanda e offerta di lavoro perché ha un peso maggiore di altre associazioni imprenditoriali nei settori sociosanitario e agroalimentare. Questi i profili mancanti: operatori sociosanitari, educatori, infermieri, addetti alla logistica e facchini, autisti con patente C, trattoristi, agrotecnici, tecnici dell’energia, personale nella sanificazione e nelle pulizie. Crisi degli stagionali in agricoltura e grido d’allarme persino nelle stalle sociali anche nel turismo, dove mancano camerieri, bagnini e animatori nei villaggi. Anche nei supermercati cooperativi scaffalisti e banconisti della macelleria, non disponibili a lavorare d’estate. Nella cooperazione dell’industria e costruzioni è sempre più difficile trattenere gli operai qualificati. Introvabili i falegnami. A rischio anche il settore delle costruzioni.

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