ANNO
Contavo i giorni
dividendo il mio sapere .
A mani nude
li strappavo da un futuro ansimante per il suo presente
e troppo potente per potere .
Inseguivo gocce di pioggia ,
affamato ,
vomitandole all'orma prima .
E ciò che non poteva esistere
i miei occhi affannati
inseguivano .
Una perfezione
che nasce dalla voce e muore sulla lingua .
E la barattiamo a peso d'uomo .
I numeri cessavano, le ore troppo grandi .
Felice anno nuovo.
Felice ritorno .
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO