Carlos Alcaraz, numero tre del tennis mondiale, è un idolo per i giovani del suo paese, la Spagna. A 21 anni di età è un campione in ascesa e ha sconfitto il nuovo numero uno del mondo, Jannik Sinner, nella semifinale del Roland Garros. Poi ha battuto in finale il tedesco Alexander Zverev.
Ma oltre a essere un idolo, Alcaraz è anche un esempio per gli spagnoli. A differenza di altri campioni del tennis mondiale non ha abbandonato il suo paese per scegliere di vivere a Montecarlo, dove non si pagano le tasse
il tennista numero tre del mondo, non è stato attratto (per ora) dalle sirene di Montecarlo. Paga tutte le tasse nel suo paese. E non sono imposte basse. La sua aliquota complessiva è del 47,2%, cioè la somma delle imposte statali (al 24,5%) e di quelle della comunità autonoma, cioè la Murcia (al 22,7%).
Ecco perché Alcaraz non è soltanto un campione ma è anche un esempio per gli spagnoli. Ha deciso di non sfruttare i privilegi di Montecarlo, il paradiso fiscale scelto dai tennisti più facoltosi, e di contribuire interamente allo sviluppo del suo paese di origine. Non era una scelta scontata ma Alcaraz può adesso giocare a pieno titolo sotto la bandiera della Spagna. È un cittadino spagnolo, non un esiliato d’oro. Un campione che non abbandona il suo paese.
( il sole 24 ore )
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