MERCALLO ( Va ) LA Prealpina -
Andrea Tessarolo: «Non sarò il sindaco di tutti»
Mercallo, carabinieri in Comune
MERCALLO – Volano insulti dal pubblico in aula e si scaldano gli animi all’esterno. Il consiglio comunale d’insediamento per avviare il terzo mandato in fascia tricolore di Andrea Tessarolo è finito in bagarre a Mercallo. Al punto che sono dovuti intervenire i carabinieri per assicurarsi che la situazione non degenerasse. «Ho pensato che si arrivasse alla rissa a un certo punto», commenta il primo cittadino a margine della serata. Sono gli strascichi di una seduta molto accesa. E non solo per il confronto tra l’opposizione di Mercallo Futuro Ideale e la maggioranza di Vivere Mercallo. Ma anche per la presa di posizione del sindaco: «Sono stufo degli attacchi continui, anche sui social. Dalla prossima volta passerò alle vie legali».
L’intervento dell’opposizione
A scatenare la bagarre in aula è stato il commento di Mercallo Futuro Ideale. «Recepiamo da molti cittadini un evidente malcontento e una difficoltà a sentirsi parte integrante della vita collettiva, che appare chiusa e caratterizzata da astio e divisioni», le parole della minoranza. «Il risultato elettorale è un chiaro segnale che la comunità è nettamente divisa. Dovrete lavorare alacremente per recuperare la fiducia di tutti». Messaggio che si basa sulla richiesta di valori «imprescindibili» quali «lealtà, etica, moralità e trasparenza». Principi «inosservati proprio da voi stessi prima e durante le votazioni».( ? )
Quindi l’analisi sulle ultime dichiarazioni del sindaco. Citano: «“Le conoscenze politiche permette di avere sicuramente qualcosa in più per raggiungere gli obiettivi”, sembra che la meritocrazia non conti nulla e che di fronte ad un buon progetto si privilegi invece quello di chi ha conoscenze politiche, anche se meno valido». E ancora: «Negli ultimi mesi di campagna elettorale «migliaia di euro sono stati spesi per opere che a nostro avviso potevano essere realizzate con una migliore programmazione e progettazione. Uno spreco di risorse nell’evidente tentativo di convincere i cittadini dell’efficienza della vostra amministrazione». Oltre a quelli spesi per «cause legali pregresse e tutt’ora in corso, forse evitabili con un approccio volto al dialogo». E concludono chiedendo che si lavori «come una vera squadra e non come un trio ristretto, come avvenuto sino ad ora. Che i ruoli di responsabilità nei servizi vengano destinati ai dipendenti comunali e non, come ormai avviene da diversi anni, alla parte politica che amministra». Questo per «garantire una maggiore continuità, competenza e imparzialità».
«Non sarò il sindaco di tutti»
La temperatura è salita in fretta in aula. E poi fuori dall’aula. «Sono stufo di certi attacchi», spiega ora Tessarolo. «Che mi si dia del barbone sui social, che si attacchi la mia famiglia o di altri termini assurdi: le persone abbiano il coraggio di venire in Comune per dirmi in faccia quali sono i problemi. E a quel punto proviamo a risolverli.
Ma così non va bene, si va alle vie legali la prossima volta». E qui, punta i piedi: «Non sarò il sindaco di tutti, l’ho detto anche in consiglio comunale. Lo sarò di chi mi ha votato e allo stesso modo di chi non mi ha votato, certo.
Ma non mi sento si rappresentare tutte quelle persone che denigrano il paese».
C’è di più: «Fuori dall’aula ho dovuto chiamare i carabinieri perché la situazione di stava scaldando. E questo mi dispiace molto: doveva essere un momento di festa. Non dico che mi aspettavo le congratulazioni, ma augurare buon lavoro sembrava il minimo. Le mie porte restano comunque aperte. E se vorranno collaborare, bene».
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