La truffa del sì funziona così: un call center vi chiama e facendovi rispondere a una domanda che nulla ha a che vedere con l’attivazione di un contratto (ad esempio: “salve il signor Rossi?”), verrà registrata la fatidica parola “sì” che accuratamente montata e quindi rimossa dal contesto originale, sarà utilizzata per l’attivazione di un contratto per la fornitura di luce e gas ad esempio (molte segnalazioni in questo campo). Si tratta naturalmente di un’attivazione contro la vostra volontà e senza che vi abbiano domandato esplicitamente nulla sulla questione.
Come difendersi dalla truffa del sì
Il rischio di incappare in delle vere e proprie truffe è quindi alto. Ecco alcuni consigli per evitare spiacevoli inconvenienti:
- mai concedere i propri dati anagrafici;
- non fornite mai il vostro codice POD e/o PDR, questi infatti sono i codici univoci che identificano il vostro impianto per il prelievo dell’energia elettrica o del gas;
- non indicate mai il vostro codice fiscale, è un dato sensibile che non vi deve essere richiesto telefonicamente;
- così come, non deve essere fornito il vostro codice IBAN, a meno che non siate certi del vostro interlocutore;
- e, come, ovvio, non pronunciate mai, la fatidica parola “sì”. A chi vi domanda se siete la famiglia Rossi, un chiaro e semplice “siamo noi” sarà più che sufficiente
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