Nella notte tra venerdì e sabato è stato possibile osservare in gran parte del mondo delle aurore boreali, cioè quelle luci colorate che appaiono nel cielo notturno a causa dell’incontro tra protoni ed elettroni emessi dal Sole e atomi di azoto e ossigeno nell’alta atmosfera terrestre.
È un fenomeno solitamente visibile nelle zone polari (quando succede in Antartide si parla di aurora australe) e nelle regioni più prossime ai Poli, ma che negli ultimi anni si è manifestato anche ad altre latitudini a causa di una aumentata attività del sole .
Sono state osservate aurore boreali anche in Italia, per esempio in Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Piemonte e molte zone della Pianura Padana.
Il fenomeno è stato causato da una delle più intense tempeste geomagnetiche che hanno interessato la Terra negli ultimi vent’anni. La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia federale degli Stati Uniti che si occupa di monitorare le condizioni dell’atmosfera e degli oceani, ha detto che è stata una tempesta geomagnetica di grado G5, ossia estrema: è la prima a raggiungere questa intensità dal 2003.
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