mercoledì 1 maggio 2024

1° MAGGIO - " L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO ....SOTTOPAGATO ( E NON SOLO NEI CAMPI )

 



Non solo nel mondo agricolo e tra i migranti, i lavoratori italiani sono sempre più sottopagati, anche tra le professioni un tempo considerate più prestigiose e remunerative. All’immagine di chi raccoglie pomodori con paghe da fame aggiungiamoci, infatti, quella di professionisti sottopagati al limite della sussistenza.

Call center e pizzerie, babysitteraggio e campi agricoli, ma anche praticantati negli studi legali e di architetti, esperienze professionali mai retribuite nelle testate giornalistiche (solo per poter accumulare articoli firmati e ricevere un tesserino) o notturni in farmacia pagati come reperibilità: dalla nostra domanda/provocazione “Quanto vi hanno pagato la volta che vi siete sentiti più sfruttati?”, è emerso un quadro – italiano ma non solo – imbarazzante.

Sfruttamento del lavoro, dunque, non è solo caporalato? Ebbene no: lo sfruttamento e il caporalato non sono circoscrivibili solo ad alcune specifici settori produttivi, come quello agricoloedile o del facchinaggio. Lo sfruttamento c’è a 360 gradi.

Nel 2021 il numero di nuove assunzioni era pari a 713 mila unità. Nel 2022, questo dato è sceso a 414 mila unità, caratterizzate da una forte disparità tra uomini e donne (54% contro 46%). A tal proposito, secondo fonti Ilo, in Italia oltre il 21% delle donne in età lavorativa dichiara di non essere disponibile o di non cercare un lavoro a causa degli impegni domestici.

Infine, le dimissioni nel 2022 hanno coinvolto, invece, 3,3 milioni di persone (il 14,6% del totale degli occupati). Inoltre, la maggior parte dei lavoratori è anziana: per 1.000 lavoratori di età compresa tra i 19 e i 39 anni, ci sono ben 1.900 lavoratori adulti.


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