Dopo che sono state trovate in diversi organi e tessuti, dal fegato ai polmoni, compresi i tessuti cardiaci, dalla placenta al latte materno, uno studio italiano ha rilevato le micro- e nanoplastiche anche nelle placche aterosclerotiche, i depositi nelle arterie che spalancano le porte a ictus e infarto. Non solo: le placche aterosclerotiche “da inquinamento” sono anche più infiammate della norma, quindi più friabili ed esposte a rischio di rottura con un aumento almeno 2 volte più alto del rischio di infarti, ictus e mortalità rispetto a placche aterosclerotiche che non contengono plastica.
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