- Ilaria Salis resta in cella: il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi con l'accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra.
L’ingresso in aula con le manette ai polsi. Secondo i giudici “è ancora pericolosa e c’è il rischio di fuga”. Il processo si è aperto tra le tensioni: minacce neonaziste all’interprete, all’avvocato e al gruppo di amici, fra cui Zerocalcare: “Vi spacchiamo la testa”
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