Lagune, fiumi, stagni, laghi, paludi, specchi d’acqua dolce o salmastra: il 2 febbraio, World Wetlands Day, il mondo richiama l’attenzione sulla loro ricchezza in termini di biodiversità e fondamentali per i numerosi servizi che assicurano il nostro benessere, tra cui la regolazione del clima. Le ‘wetlands’ sono infatti essenziali per la nostra sopravvivenza e il nostro benessere, grazie ai tanti benefici: sono serbatoi di carbonio e contrasto al cambiamento climatico, depurano le acque, proteggono dalle inondazioni, la vegetazione fornisce fibre e materiali, garantiscono cibo, e ospitano migliaia di specie, soprattutto pesci e uccelli.
Ma si tratta di ambienti ancora a rischio: più dell’80% delle zone umide nel mondo è scomparso dal 1700. Solo dal 1970 ad oggi abbiamo perso oltre il 35% delle wetlands.
Ciò che resta diventa quindi ancora più prezioso e va salvaguardato o ripristinato con ogni mezzo: la biodiversità di questi ambienti si sta estinguendo al ritmo del 4% ogni dieci anni contro l’1% per gli ambienti marini e terrestri.
Ciò che resta diventa quindi ancora più prezioso e va salvaguardato o ripristinato con ogni mezzo: la biodiversità di questi ambienti si sta estinguendo al ritmo del 4% ogni dieci anni contro l’1% per gli ambienti marini e terrestri.
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