Io sono italiano nato in Italia con genitori tunisini. Nella mia vita ho sempre avuto vicino persone che hanno attraversato il deserto e il mare, che hanno perso amici e parenti nel Mediterraneo. Ne ho parlato anche molto a scuola, facendo scoprire questi temi ai miei compagni di classe e ai miei insegnanti.
Dalle mie prime canzoni ne ho sempre parlato. C’è una musica tradizionale tunisina che ha come tema principale il dolore del distacco dalla propria famiglia, la tratta del mediterraneo, la voglia di scappare dal proprio paese. Quando sono diventato grande ho avuto la fortuna di conoscere Mediterranea Rescue, una Ong no profit, e abbiamo fatto tante cose belle insieme.
Ho visto con i miei occhi l’impegno che ci mettono ogni giorno per salvare vite umane e quanto poco supporto c’è. Quanto le leggi e le decisioni dei nostri potenti complichino il loro lavoro e le loro missioni. Non solo non hanno risorse ma molto spesso vengono bloccati e incriminati solo per salvare vite in acqua. Sono sicuro che ognuno di noi se si trovasse in vacanza sul Mediterraneo e vedesse una persona affogare si butterebbe in acqua per salvarla. Sono cose più grande di me, sono solo un ragazzo e ho sposato una causa. Per questo ho comprato una barca per poter salvare le persone.
La vera ricchezza è mischiarsi, è l’incontro tra le varie culture. Io grazie al lavoro che faccio ho avuto la possibilità di viaggiare e scoprire che quello che succede nel Mediterraneo succede in tante altre zone del mondo purtroppo. Come fanno i giovani a fermarsi a pensare quando va tutto così veloce e costringe a non pensare? La soglia dell’attenzione si è abbassata.
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO