MARSALA -( Trapani )Controllava ogni suo movimento costringendola a estenuanti videochiamate per sapere costantemente dove e con chi fosse, la perseguitava con domande continue sulle precedenti relazioni, la insultava, la istigava al suicidio e minacciava la sua famiglia, entrava nel registro scolastico telematico per conoscere le lezioni che frequentava, le proibiva di andare a passeggio con la madre: mesi di stalking quotidiano che sono costati a un 22enne di Marsala la misura del divieto di avvicinamento alla fidanzatina 16enne.
DENUNCIA DELLA MADRE -
E' stata lei, disperata, a rivolgersi alla polizia, e dunque alla Procura. La giovane, anzi, cercava di ridimensionare, e di negare tutto, anche di fronte alle testimonianze della dirigente della scuola, e all'evidenza delle chat dei telefoni dei due ragazzi.
La risposta della Procura è singolare: braccialetto elettronico per lui, come detto, ma, attenzione, braccialetto elettronico anche per lei. In quest'ultimo caso, quasi come una forma di protezione, forse una decisione mai adottata prima in Italia: il braccialetto elettronico che diventa uno strumento di allerta per una persona che non sa difendersi da sola.
«Una situazione molto delicata ma davanti al grande senso di responsabilità di questa madre, venuta a denunciare contro la volontà di sua figlia, ci siamo assunti la grande responsabilità di entrare a gamba tesa nella vita privata di questi ragazzi. Una madre che denuncia, la figlia che nega. Ci siamo interrogati con i colleghi se e come intervenire, ma i riscontri trovati a scuola e nel cellulare della ragazza erano consistenti. Non sappiamo come sarebbe finita questa storia se non lo avessimo fatto – dice a Repubblica il procuratore di Marsala Fernando Asaro –
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