COMO -Il caso - come riportato dal quotidiano Il Giorno - ha avuto inizio nell'ottobre 2020, quando il dirigente di un istituto tecnico a Como ha effettuato controlli sulle dichiarazioni della donna, relative all'incarico iniziato un mese prima. Dalle verifiche è emerso che la 49enne non si era mai laureata in Lingue e letterature straniere moderne presso la Iulm di Milano, né aveva ottenuto il diploma magistrale alla paritaria Matilde di Canossa di Como, come da lei dichiarato.
La Procura ha avviato un'indagine, e nel gennaio 2022 ha chiesto il rinvio a giudizio della donna per le false attestazioni sul titolo di studio. Parallelamente, l'Ufficio scolastico provinciale di Como ha segnalato il caso alla Corte dei Conti, che ha rilevato che l'attività abusiva risale all'anno scolastico 2003-2004.
Nella sentenza, i giudici della Corte dei Conti hanno dichiarato che la prestazione resa senza i requisiti di abilitazione richiesti è da considerarsi inutile, se non addirittura pregiudizievole per l'apprendimento degli studenti. La condanna sottolinea l'importanza di garantire la correttezza e la validità dei titoli di studio nel settore dell'istruzione.
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