VARESE - Come riferisce il giornale La Prealpina Lo sfogo non è il solito, di un cittadino che s’adira per la sanità che non funziona. Piuttosto è rammarico manifestato da chi lavora da oltre tre decenni in un ospedale della zona.
E che dunque conosce bene pregi e difetti della nostra sanità. «Ho portato al Pronto soccorso dell’ospedale di Circolo mia mamma perché stava male, aveva dolore a un braccio e bruciore al petto, l’ho caricata in auto e in due minuti eravamo lì - racconta l’uomo, consapevole che se individuato potrebbe rischiare davvero grosso sul fronte professionale - . Infermieri e medici sono stati splendidi e non posso che elogiarli, è il sistema che condanno, dopo tanti anni nulla è cambiato, siamo ancora con le ambulanze in coda nella camera calda ad attendere le barelle perché di letti non ve ne sono e finché i malati non sono stati sistemati, i mezzi di soccorso non possono ripartire». La notte è stata folle, il display dava a pazienti e accompagnatori un messaggio inutile, visto che la situazione di “grave affollamento” la stavano vivendo in prima persona.
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