giovedì 7 dicembre 2023

FINE VITA DIVISIVO ? MICA UNO E' OBBLIGATO !"

 

Caro Andrea,

si continua a ripetere che l’eutanasia è un tema “divisivo”. Ma è davvero così?

“Il Gazzettino” ha appena reso pubblico il suo sondaggio annuale sul fine vita. 

Secondo il suo “Osservatorio sul Nord Est”, oltre otto persone su dieci (82%) si dichiarano moltissimo o molto d'accordo con l'idea che "quando una persona ha una malattia incurabile, e vive con gravi sofferenze fisiche, è giusto che i medici possano aiutarla a morire se il paziente lo richiede".

Un dato straordinario anche perché rivela un consenso largamente maggioritario sia tra le persone "di destra" che tra quelle "di sinistra", e anche tra chi è "credente praticante".

https://www.associazionelucacoscioni.it/cosa-puoi-fare-tu/dona

Il tema quindi non divide, né sul piano politico né su quello religioso. Sono solo alcuni politici, ai vertici dei partiti, a volerlo considerare tale!


Il dato è confermato su tutto il territorio nazionale anche da una seconda rilevazione, questa volta curata dal Censis. Anche in questo caso favorevoli sono la maggioranza: il 74% degli intervistati (80% degli elettori di FDI, 79% della Lega, 86% di Forza Italia, 83% del M5S, 88% del PD).


Osservando come è cambiata l’opinione negli ultimi 20 anni, è evidente come le iniziative per l’eutanasia legale, portate avanti in Italia innanzitutto dall’Associazione Luca Coscioni, siano state fondamentali per aumentare la  consapevolezza sul tema.


L'azione di Piergiorgio Welby nel 2006, la disobbedienza civile con Dj Fabo nel 2017, la presentazione del Referendum nel 2021, insieme alle iniziative popolari (la proposta di legge depositata del 2013, l’attuale raccolta sulle leggi regionali “Liberi Subito”) si sono rivelate determinanti nell’aver consentito di far aprire il dibattito pubblico su un tema che altri vorrebbero tenere nella clandestinità.


Tutto questo è reso possibile dal coraggio di chi ha voluto fare del proprio fine vita una battaglia pubblica, un’azione civile e politica, come Giovanni Nuvoli, Walter Piludu, Dominique Velati, Piera Franchini, Federico Carboni, Davide Trentini, Elena Altamira, Paolo Ravasin, Romano, Massimiliano, Paola… e ancora Sibilla Barbieri e Margherita Botto. 


Le crescenti richieste di informazioni e di aiuto, da parte di persone che desiderano porre fina a una condizione per loro insopportabile, al Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni (0699313409) e a me personalmente,  sono un altro chiaro segnale di quanto sia oggi necessaria l’eutanasia legale in Italia

Sono sempre di più anche le persone che insieme a me si assumono il rischio del carcere, decidendo di accompagnare in Svizzera chi ne ha bisogno, con l’obiettivo  di cambiare una legge. Nelle ultime settimane anche alcuni parlamentari si sono aggiunti alla lista dei “disobbedienti civili”

Grazie al lavoro giuridico coordinato dalla Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, abbiamo già conquistato nei tribunali e in Corte costituzionale nuovi spazi di libertà.


Se abbiamo potuto far conoscere le nostre iniziative e ottenere risultati importanti -la legge sul testamento biologico e la parziale depenalizzazione dell’aiuto medico alla morte volontaria- è grazie a chi in questi anni ci ha sostenuto. Una donazione o l’iscrizione all’Associazione Luca Coscioni sono state determinanti per salvare delle persone dalla sofferenza e per far diventare più civile il nostro Paese.


MARCO CAPPATO 

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