venerdì 13 ottobre 2023

Telefonate truffa, il numero creato dal software per ingannare i consumatori

 



Si chiama “wangiri“, parola giapponese che significa “uno (squillo) e buttare giù”. Ma è conosciuta anche come “ping call“, ovvero “telefonata di rimbalzo” o, più prosaicamente, “truffa dello squillo senza risposta“. Comunque la si definisca è solo una delle infinite rivisitazioni delle sempreverdi truffe telefoniche.

Le vittime della truffa wangiri sono scelte in maniera del tutto casuale: si tratta di una frode democratica che colpisce indistintamente giovani e anziani, uomini e donne, numeri di servizio e utenze private, professori con master e più lauree e persone che si sono fermate alla scuola dell’obbligo. I numeri telefonici raggiunti dalla truffa dello squillo senza risposta vengono infatti generati automaticamente da software in grado di far partire telefonate random.

Un breve squillo sul cellulare che lascia una notifica di chiamata senza risposta. Poi eventuali altri squilli, molti, tutti provenienti dallo stesso numero. Tanto basta a solleticare la curiosità di alcuni utenti e a spingerli a richiamare il numero in questione. E qui scatta la truffa: gli utenti vengono gabbati e il loro credito telefonico immediatamente prosciugato perché quello che è appena stato composto è un numero a tariffazione speciale che può arrivare a costare anche decine di euro al minuto.




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