martedì 3 ottobre 2023

GLI AMBULANTI DI SESTO CALENDE CONTRO L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI DESTRA .

 



SESTO CALENDE - Nel maggio 2020, in piena emergenza sanitaria, la giunta comunale decise di spostare il mercato dal centro storico tra Viale Capricciosa e Viale Lombardia per motivi di sicurezza dovuti al covid. Fin dal principio l’amministrazione comunale, in particolare l’assessore al commercio e vicesindaco Edoardo Favaron, definì «provvisorio» il “nuovo” mercato nell’area tra l’Abbazia, il cimitero e il campo sportivo: ai cittadini sestesi (non ai mercatanti né alla giunta) infatti sarebbe spettata la scelta, finita la pandemia, tra la nuova posizione oppure il ritorno in centro, seppur con regole diverse e un minor numero di stalli alla luce dei problemi di sicurezza emersi durante l’emergenza.

Terminato definitivamente lo stato di emergenza nel novembre 2022 si svolse quello che in città molti chiamarono impropriamente “referendum”: stravinse con più del 82% dei voti a favore per il ritorno in centro, anche se l’affluenza (16,05%) non raggiunse il quorum (30%). La maggioranza, che a differenza delle opposizioni (favorevoli al centro) aveva dato ai suoi membri libertà di voto, prese comunque atto degli esiti degli scrutini deliberando l’indomani per il ritorno dei banchi in centro, ma soltanto dopo lo studio di nuovo progetto per il mercato sul lungofiume.

Progetto annunciato a maggio per la fine dell’estate ma che con l’arrivo di ottobre ancora non è stato presentato né diretti interessati né ai cittadini.

“IL MERCATO DESOLATO”

Nella sera di domenica primo ottobre sui principali gruppi Facebook legati alla città compare un lungo post firmato da uno dei principali esponenti delle proteste del nucleo ambulanti sestesiDavide Grazioli, che riaccende la questione:

«Non solo la scadenza data dal vicesindaco e la giunta non è stata rispettata ma per l’ennesima volta siamo stati completamente ignorati, dimenticati, come se il nostro “problema” (ma anche di molti avventori del mercato) non esistesse. Non un avviso, non una parola, non un “guardate abbiamo dei problemi e il progetto tarderà di qualche settimana”, niente: un silenzio che però lascia intendere molto più di mille parole».( Da VN )


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