TORINO -Ha varcato le porte del carcere Harald Espenhahn, il manager tedesco condannato per omicidio colposo per la morte di sette operai dello stabilimento ThyssenKrupp di corso Regina Margherita, a Torino, durante un incendio scoppiato nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007.
Sentenza definitiva nel 2016, ma la cui applicazione non era mai stata attuata per cavilli giudiziari .
In Italia il processo era stato istruito dal pm Raffaele Guariniello, che aveva coordinato indagini rapidissime con cui aveva dimostrato l’atteggiamento colpevole dei vertici dell’azienda che avevano trascurato consapevolmente gli aspetti legati alla sicurezza in vista delle dismissioni dell’impianto e per questo aveva contestato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale.
L’imputazione però non resse nei successivi gradi di giudizio e venne riqualificata in omicidio colposo con colpa cosciente e alla fine dopo una serie di ulteriori passaggi tra appello e cassazione, furono confermate sei condanne.
La pena più alta fu di 9 anni e 8 mesi ll'ad Harald Espenhahn, quella più bassa, di 6 anni e 3 mesi per i manager Marco Pucci e Gerald Priegnitz. Condannati inoltre gli altri dirigenti Daniele Moroni a 7 anni e 6 mesi, Raffaele Salerno a 7 anni e 2 mesi e Cosimo Cafueri a 6 anni e 8 mesi.
Tuttavia mentre per gli italiani si iniziò subito a scontare la pena nelle carceri italiane, per i due manager tedeschi le cose si complicarono.
Nel luglio 2020 Gerald Priegnitz era andato in carcere, non prima aver ottenuto (prima ancora di iniziare la detenzione) la semilibertà, che gli ha consentito di continuare a lavorare per la multinazionale e di andare solo a dormire in cella la sera. Secondo quanto riferito dall’emittente tedesca Wdr, da novembre 2022 Priegnitz è stato scarcerato per buona condotta ed è libero.
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