In questa estate 2023 stiamo assistendo a rincari dei carburanti inaccettabili. Il governo ha adottato misure blande( IO DICO RIDICOLE CHE PRENDONO PER I FONDELLI ) (i cartelli con i prezzi medi) che, come prevedevamo, si sono rilevate del tutto inefficaci.
Fino all’inizio di quest’anno era in vigore lo sconto sulle accise, una misura straordinaria che, pur non essendo incisiva come l’azzeramento dell’Iva, un po’ di respiro agli automobilisti lo aveva dato.
Chiediamo che venga immediatamente reintrodotto il TAGLIO DELLE ACCISE e soprattutto che si proceda quanto prima all’azzeramento temporaneo dell’Iva. Lo chiediamo insieme agli oltre 100mila cittadini che già hanno sottoscritto la nostra petizione. Partecipa anche tu.
Perché l’azzeramento dell’Iva è la misura più efficace
Noi riteniamo che sia ormai arrivato il momento di agire direttamente sull'Iva, azzerandola, come abbiamo chiesto già nella nostra lettera al governo. Infatti, essendo l'Iva una percentuale, avrebbe un impatto maggiore rispetto al taglio delle accise in caso di futuri aumenti delle materie prime e di possibili speculazioni in un mercato già estremamente precario.
Nel 2022, nonostante la riduzione delle accise e a causa dell’aumento dei prezzi dei carburanti dovuto alla guerra tra Ucraina e Russia, ogni automobilista ha speso circa 130 euro in più rispetto al 2021 (ipotizzando un consumo di 900 litri all'anno). Con la nostra proposta di azzeramento dell’Iva ogni automobilista avrebbe invece risparmiato 150 euro ad auto per il rifornimento di benzina.
Nel 2023, seguendo la nostra proposta di azzerare l’Iva, il risparmio sarebbe di circa 400 euro in meno ad auto. Infatti, solo nei primi sei mesi dell’anno avremmo risparmiato oltre 200 euro per il pieno della benzina. Attualmente, invece, ne abbiamo già pagati 115 euro in più rispetto al 2021 (prezzi dicembre 2021).
Azzerare temporaneamente l'Iva
Proprio per evitare aumenti futuri dovuti anche alla speculazione, riteniamo che la strada da percorrere sia ora quella dell'azzeramento temporaneo dell'Iva, che con la sua aliquota, attualmente al 22% determina il prezzo finale in modo decisivo. Il suo azzeramento è l’unica garanzia di un rallentamento della crescita del prezzo alla pompa dei carburanti. Continuiamo pertanto la nostra battaglia chiedendo alle istituzioni di eliminare l'Iva sui carburanti, sia sul costo industriale sia sulle accise.
Unisciti alla nostra richiesta per dire stop al caro benzina azzerando l'Iva: firma ora l'appello di Altroconsumo.
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