Caldo e inquinamento. Tutto in eccesso. Una combinazione deleteria per il cuore: il rischio di un infarto fatale raddoppia quando l’aria è tanto calda e tanto inquinata.
Le ondate di calore, o un abbassamento brusco delle temperature, oppure un aumento del livello di polveri sottili (Pm2,5), sono fenomeni che possono compromettere la salute cardiovascolare anche quando si presentano separatamente.
Ma la tempesta perfetta, il mix più pericoloso è quello rappresentato da caldo estremo e livelli elevati di particolato atmosferico.
Lo studio su Circulation.
I livelli di particolato sono stati considerati alti ogni volta che superavano la soglia di 37, 5 microgrammi per metro cubo.
Ebbene, in confronto ai giorni di controllo, il rischio di un infarto è apparso del 18 per cento superiore durante le ondate di calore della durata di due giorni con un indice di calore pari o maggiore al 90esimo percentile (con temperature nel range tra 28°C e 36°C). La probabilità di morire di infarto aumentava significativamente se l’ondata di caldo estremo si prolungava per 4 giorni e se le temperature si alzavano fino ai 40°C.
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