Un rapporto difficile e conflittuale sfociato in violenze sessuali e maltrattamenti.
La compagna l’aveva denunciato una prima volta ottenendo la condanna in primo grado a 11 anni, poi confermata in appello
. Nel frattempo l’uomo aveva avuto i domiciliari.
Pochi mesi dopo – l’ultima sentenza è di aprile – la nuova denuncia: la vittima aveva raccontato di nuove minacce e ne erano seguite una inchiesta della Procura e la richiesta di aggravamento della misura della Procura generale.
Il pg ritenendo il romeno pericoloso, ha chiesto e ottenuto in tempi record l’aggravamento della misura cautelare per l’imputato che dagli arresti domiciliari è finito in carcere.
La celerità dell’intervento non ha scongiurato il peggio: la donna si è suicidata temendo il ripetersi delle violenze.
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