Il dottor Ugo Gaiani non ha saputo trattenere la commozione di fronte a una dimostrazione di affetto così grande.
Nei giorni scorsi il medico aveva fatto sapere, attraverso un tam tam tra i suoi pazienti, che l’ultimo giorno di lavoro, a fine turno, avrebbe gradito incontrare amici che ha avuto in cura per brevi o lunghi periodi. Ha fatto allestire anche un rinfresco come aperitivi dall’adiacente forno Gonda.
E meno male che ha fatto abbondare con le porzioni di cibo, in quanto all’appuntamento si sono presentati davvero in tanti, affollando la piazza pur di salutare adeguatamente il medico che conclude la sua attività professionale.
Ma non è stato un saluto tradizionale.
Chi conosce il dottor Ugo Gaiani doveva aspettarsi un "colpo di scena", considerato il suo carattere ironico, votato alla battuta e all’ottimismo, anche di fronte alle situazioni più drammatiche.
E così il "doc" è sceso in piazza con berrettino e maglietta della squadra di baseball dei San Antonio, con tanto di mazza tra le mani.
Lo ha fatto per un gesto simbolico: distruggere a colpi di mazza quel telefono che per decenni ha significato il contatto diretto tra lui e i pazienti, con chiamate per spiegazioni, semplici domande ma anche per le emergenze.
PERO' !
Una riflessione che tocca le tante difficoltà che sta attraversando la categoria dei medici di base in tutta Italia. «Sono arrivato a lavorare 16 ore al giorno, dormendo poco la notte.
Ma più che la pandemia e il lockdown, diciamo che il peggio è arrivato col post Covid - ha continuato - La gente in generale è diventata più cattiva, più maleducata. Molti rapporti si sono incrinati, l'emergenza sanitaria ha cambiato le persone. In peggio. Pazienti sempre meno pazienti, il nostro lavoro non bastava mai».
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