mercoledì 5 luglio 2023

Il Consiglio Regionale della Lombardia ricorda il prefetto Cesare Mori usando le parole del delinquente Mussolini .

 


MILANO-Il prefetto dell’assedio dei Gangi, detto “il prefetto di ferro” e legato al fascismo, è stato ricordato così sui profili social del consiglio presieduto da Federico Romani di FdI.

E già il ricordo di Mori potrebbe fare discutere, visto che si tratta di un personaggio indiscutibilmente e indissolubilmente legato al fascismo. Ma ancor più l'aver accompagnato il tweet con un'immagine di Mori e il testo del messaggio con cui Benito Mussolini (con autografo riprodotto) gli conferì l'incarico di usare il pugno di ferro contro la mafia in Sicilia: "Vostra Eccellenza ha carta bianca, l'autorità dello Stato deve essere assolutamente, ripeto assolutamente, ristabilita in Sicilia. Se le leggi attualmente in vigore la ostacoleranno, non costituirà problema, noi faremo nuove leggi".

Che cosa avvenne durante l'assedio di Gangi

Nel tweet del consiglio regionale si fa riferimento a un celebre episodio dell'attività di Mori in Sicilia, l'assedio di Gangi, paese all'epoca roccaforte di varie bande malavitose, tra cui quella del latitante Gaetano Ferrarello. Mori isolò Gangi dal resto del territorio tagliando i fili di telefono e telegrafo, poi fece irruzione con 800 uomini delle forze dell'ordine rallestrando il paese casa per casa. Poiché questo non bastò a trovare tutti i latitanti, secondo alcune fonti arrivò a fare una 'guerra psicologica' ai malavitosi, ad esempio diffondendo false voci che i carabinieri stessero violentando le loro compagne, oppure usando donne e bambini come ostaggi.

Metodi a dir poco sbrigativi, ma forse non per il consiglio regionale della Lombardia, che lo ha omaggiato citando esplicitamente l'operazione dell'assedio. Con tanto di autografo di Mussolini riprodotto.

Majorino: "Inaudita vergogna"

"Una inaudita vergogna, il frutto abominevole della voglia di revisionismo della destra politica", ha commentato il consigliere regionale e capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino. "Quel contenuto - ha continuato - non rappresenta noi, che del Consiglio regionale siamo parte integrante, ma soprattutto non rappresenta la stragrande maggioranza delle lombarde e dei lombardi. Va immediatamente rimosso il post e vanno fornite spiegazioni.

 Non è ammissibile che si faccia del revisionismo e dell'apologia del fascismo a spese dei lombardi".

Sul fatto sono intervenuti anche Michela Palestra e Luca Paladini, consiglieri regionali del Patto Civico, chiedendo le dimissioni del presidente del consiglio regionale Federico Romani (Fdi). "La pubblicazione del post vergognoso nel quale viene celebrato, attraverso una frase di Mussolini, l’anniversario della morte del prefetto Mori (un eroe solo per i fascisti, considerato che svolse i suoi compiti polizieschi in assoluto spregio della legge) non può rimanere senza conseguenze", hanno dichiarato Palestra e Paladini: "Romani, responsabile ultimo della comunicazione dell’istituzione che presiede, deve rassegnare immediatamente le dimissioni.

 L’eventuale rimozione del tweet non sposta di una virgola la gravità della questione: il consiglio regionale della Lombardia non può, neppure un minuto, essere portavoce di menzogne e idiozie revisioniste".

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