25 LUGLIO - Ogni anno nel mondo 236mila persone muoiono per annegamento. Solo nell'ultimo decennio si sono contati 2,5 milioni di decessi, il 90% dei quali nei Paesi a basso e medio reddito. I più a rischio sono i bimbi da 1 a 4 anni di età, fra i quali si registrano i tassi di annegamento più elevati, seguiti dalla fascia 5-9 anni. A tracciare il bilancio è l'Organizzazione mondiale della sanità, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione dell'annegamento che si celebra oggi. "Chiunque può annegare, nessuno dovrebbe", è lo slogan lanciato dall'Oms. "Il costo umano, sociale ed economico di queste perdite è intollerabilmente alto e del tutto prevenibile", ammonisce l'agenzia ginevrina che detta 6 regole di salvavita.
Addestrare al soccorso e alla rianimazione sicuri; stabilire e far rispettare le norme in materia di navigazione; migliorare la gestione del rischio alluvioni a livello locale e nazionale; installare barriere che controllino l'accesso all'acqua; garantire ai bambini in età prescolare la presenza di luoghi sicuri, lontani dall'acqua e dotati di assistenza capace; insegnare ai bambini in età scolare le basi del nuoto, la sicurezza in acqua e le tecniche di salvataggio sicure. Questi i "6 interventi di prevenzione dell'annegamento, a basso costo e basati sull'evidenza, che Paesi e organizzazioni possono attuare per ridurre drasticamente il rischio di annegamento", raccomanda l'Oms.
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