Il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova il mare.
Anche l’inquinamento ha raggiunto livelli inaccettabili, arrivando a toccare anche le profondità più remote del mare.
nemmeno gli abissi, i canyon sottomarini sono al sicuro!
Anche in quei luoghi profondi c’è plastica. Ed è ancora più grave perché si tratta di aree dove alcuni grandi cetacei si immergono per nutrirsi e inconsapevolmente ingeriscono plastica, mettendo seriamente a rischio la loro vita.
Le indagini condotte dall’Università di Padova sui capodogli spiaggiati tra il 2008 e 2019 lungo le nostre coste hanno documentato nell’84% dei soggetti esaminati la presenza di frammenti prevalentemente di natura plastica nelle cavità gastriche.
Se la plastica anche di grandi dimensioni (ad esempio teli per usi agricoli, borse e sacchetti di plastica e frammenti di corde, lenze, pezzi di reti e fili) non è causa diretta della loro morte, sicuramente genera un grave impatto sulla salute di questi animali. La plastica altera il loro bioma intestinale, diminuendo la loro capacità di nutrirsi, obbligandoli a consumare molta più energia per procacciarsi il cibo, indebolendoli.( Da Greenpeace )
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