È quanto ha deciso la Corte d’Assise di Novara dopo circa sette ore di camera di consiglio nella giornata di oggi, mercoledì 7 giugno. L’imprenditore svizzero era accusato di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di 392 persone a Casale Monferrato e nel comuni del circondario. Per lui l’accusa aveva chiesto l’ergastolo mentre la difesa aveva invocato l’assoluzione.
Schmidheiny aveva gestito lo stabilimento Eternit a Casale dal 1976 al 1986, anni in cui venne chiuso.
Questo di Novara è il secondo processo per lui. Il primo processo si svolse al Palazzo di giustizia di Torino con numeri da record: per le vittime, poco meno di 3 mila, e per le parti civili, che furono più di 2 mila. In quel procedimento le accuse furono di disastro ambientale e omissione volontaria delle cautele antinfortunistiche negli stabilimenti della multinazionale: venne condannato prima a 16 anni e poi a 18 in Appello, ma la Cassazione aveva annullato senza rinvio la condanna dichiarando prescritti i reati.
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