martedì 6 giugno 2023

Poliziotti arrestati per torture su stranieri

 


VERONA - Hanno costretto un ragazzo, fermato per l'identificazione, a fare pipì per terra e poi lo hanno trascinato in quella direzione "impiegandolo come uno straccio per pulire il pavimento".  Un altro lo hanno preso a calci alla testa fino a fargli perdere i sensi. E ancora: spruzzavano lo spray urticante negli occhi dei fermati, insultandoli con frasi del tipo "tunisino di merda, figlio di puttana, cosa ci fai qui?". Lo facevano perché odiavano "i neri", sostiene il giudice che disposto gli arresti domiciliari per cinque agenti della squadra Volanti della Questura di Verona. Per due di loro è infatti stata contestata l'aggravante dell'odio razziale.

O anche soltanto per noia. Un uomo, per esempio, "è stato trascinato per gli arti fino alla stanza 'Fermati', per poi depositarlo a terra dove giaceva ancora umido di urina per oltre venti minuti in preda a spasmi cagionati da difficoltà respiratorie, dovute al precedente uso sulla sua persona dello spray". E quando era disteso al suolo "lo deridevano e gli puntavano contro, a intermittenza, una torcia".

Nel registro degli indagati ci sono almeno 15 nomi di uomini e donne con la divisa. Il campionario, riassunto nelle 169 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmato dalla gip Livia Magri, è agghiacciante, per usare le parole del Questore di Verona. "Una consuetudine nell'utilizzo ingiustificato di violenza fisica da parte degli indagati su soggetti sottoposti a controllo o fermi" scrive la giudice. Dopo i pestaggi, il gruppo si vantava. "Com'è che non l'ha ammazzato?", si dicevano, ridendo. "Mi raccomando quelle che non gli hai dato prima, dagliele dopo".

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