Nel corso della requisitoria il pm Eugenio Albamonte ha affermato che siamo in presenza di una "occupazione di un immobile di proprietà del Demanio e assegnato al ministero dell'Istruzione che va avanti dal 2003 e che ha il suo fulcro in un movimento politico. Una occupazione che non ha le caratteristiche delle finalità abitative e che ha causato fino al 2019 un danno significativo all'Erario, stimato in oltre 4, 5 milioni di euro dalla Corte dei Conti, oggetto anche di un provvedimento sequestro preventivo non eseguito per ragione di ordine pubblico".
Sulla vicenda è intervenuta l’Associazione dei partigiani che da tempo chiedono lo sgombero della sede di CasaPound. "Esprimiamo soddisfazione per la sentenza di condanna dell'occupazione di CasaPound del palazzo di Via Napoleone III a Roma, che ha accertato come la stessa non sia caratterizzata da finalità abitative.
Come abbiamo sempre denunciato e come essi stessi si definiscono, si tratta di un covo di fascisti, agitatori di razzismo, antisemitismo, xenofobia, odio e violenza – spiega Fabrizio De Sanctis, presidente ANPI provinciale di Roma e componente della Segreteria nazionale ANPI – Confidiamo ora nel pronto intervento delle Autorità preposte.
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