NOVELLO ( Cuneo )- Qui si trova il primo ospedale per ricci e centro di ricerca specializzato su questa specie di tutta l’Italia.
Il veterinario dott. Massimo Vacchetta aveva inaugurato nel 2014 il Centro Recupero Ricci “la Ninna”con un obiettivo: salvare, curare e liberare in natura i ricci selvatici accuditi.
Sarà questa la sede del nuovo ospedale dove questi simpaticissimi mammiferi potranno essere tenuti sotto osservazione. In collaborazione con il Dipartimento di Patologia animale dell’Università di Torino, Vacchetta e il suo staff hanno avviato un progetto di studio biennale volto a indagare le cause di mortalità dei ricci e i fattori che incidono maggiormente.
Tra questi vi è al primo posto il cambiamento climatico che, come per tantissime altre specie viventi, ha alterato i ritmi naturali dei ricci, decimandoli. Se prima il letargo, ad esempio, durava fino a marzo-aprile, ora i ricci si risvegliano dal sonno invernale anche a gennaio per colpa delle temperature anomale registrate.
Non riescono a trovare cibo e si nutrono di quello che c’è in giro come le lumache, piccola parte della loro alimentazione.
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