giovedì 11 maggio 2023

Aggressione razzista sul treno a Ikram Jarmouni, studentessa modello premiata alla Camera

 






BOLOGNA - Ikram Jarmouni, la studentessa di Modena che lunedì è andata a Roma per ricevere il “Premio America giovani per il talento universitario” alla Camera dei deputati, è stata verbalmente aggredita con insulti razzisti sul treno che la portava nella capitale insieme a un'amica. La ragazza ha postato il video su Instagram.


Ikram Jarmouni, la studentessa di Modena che lunedì è andata a Roma per ricevere il “Premio America giovani per il talento universitario” alla Camera dei deputati, è stata verbalmente aggredita con insulti razzisti sul treno che la portava nella capitale insieme a un'amica. La ragazza ha postato il video su Instagram.

La ventiduenne, nata a Modena da genitori marocchini, è un’attivista per i diritti umani e una studentessa magistrale in Diritti umani e governance multilivello all’università di Padova.

Lunedì mattina è salita su un Frecciarossa diretta a Roma per ritirare alla Camera un riconoscimento per meriti accademici. Studia per la specialistica in Diritti Umani all’Università di Padova e si è laureata in triennale con 110 e lode. Sono passate da poco le 9 del mattino quando all'altezza della stazione di Roma Tiburtina, sulla carrozza dov'è seduta con un’amica, un signore inciampa e rischia di cadere per terra. Lei si alza dal posto per sincerarsi delle sue condizioni, ma l’uomo comincia a insultarla e minacciarla per il colore della sua pelle:

 «Che c…o parli, che c…o dici che sono caduto zingara! Ti spacco la faccia, chiudi il telefono, zingara!».

Ikram pubblica sul profilo Instagram il video della reazione dell’individuo e racconta a La Stampa che cosa è successo dopo: «Ha continuato a minacciarmi, dicendo che mi avrebbe uccisa con qualcosa che aveva dentro una borsa e che per fortuna non ha mai tirato fuori. Ho chiamato il 112 e premuto il pulsante d’emergenza della carrozza».

L’uomo scende a Roma Tiburtina – continua Ikram – «senza che nessuno lo identificasse o fermasse». Venti minuti dopo si fa viva la capotreno: «Mi ha chiesto se mi aveva picchiata, ho risposto di no e mi ha liquidato in pochi secondi dicendo che allora non era successo niente di che. In pratica devo ringraziare solo la mia amica e il ragazzo che ha tenuto lontano quell’uomo che cercava di picchiarmi. Nessun altro ha mosso un dito».




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