mercoledì 12 aprile 2023

UNITA' NELLA DIFFERENZA

 


BOLOGNA - Se si cerca l'integrazione, bisogna venire nel quartiere popolare della Bolognina, a pochi passi dalla stazione di Bologna, tra le case costruite per gli operai, sui banchi  delle scuole elementari Federzoni.

Qui in quinta E c'è un solo bambino anagraficamente italiano .

 È questa oggi la frontiera della multiculturalità, nella città che si batte per lo ius soli e dove ai ragazzi di origine straniera viene simbolicamente conferita la cittadinanza onoraria quando completano un ciclo scolastico.

Davanti alle Federzoni, 250 alunni in un quartiere della prima periferia, c'è un murales con scritto "UNITA' NELLA DIFFERENZA ".

Nei programmi delle scuole Federzoni c'è di tutto: una settimana intera trascorsa al museo, la festa in piazza per la pace, con le canzoni e i piatti di tutti i Paesi, le lezioni di cittadinanza, anche il pedibus per andare a scuola in autonomia, nelle strade del quartiere. "Facciamo tutto quello che fanno gli altri e anche molto di più - assicura la maestra Francesca La Ganga - quando abbiamo dovuto fare la Dad, a causa del Covid, sono stati gli alunni i nostri mediatori culturali nei confronti delle famiglie e alla fine non abbiamo perso per strada nessuno". L'orgoglio oggi è che anche gli italiani stanno tornando. 

"Nelle prossime 4 prime, il 32% dei bimbi è italiano - dice Francesca - questo vuol dire che i genitori del quartiere ci hanno capite, non eravamo pazze o strane. Volevamo solo far leggere Gianni Rodari a tutti e ce l'abbiamo fatta".

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