Si tratta della più grande procedura sulla violazione dei diritti umani mai portata davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea, di cui però l’Italia non farà parte. Tra gli ultimi Stati che si sono aggiunti ai ricorrenti,
anche Francia e Germania (oltre a Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Danimarca, Irlanda, Malta, Austria, Finlandia, Svezia, Slovenia, Grecia). Il governo tramite fonti fa sapere di essersi sottratto alla procedura per ragioni tecniche: di fatto però l’Italia di Giorgia Meloni è l’unico Stato tra i grandi d’Europa a non prendere posizioni contro Orban.
E si trova di nuovo a scontrarsi con Bruxelles sulla questione diritti, dopo gli attriti per lo stop alla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali.
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