Quei corsi finanziati con fondi europei avrebbero dovuto essere una speranza di cambiamento e invece, come emerge dall'inchiesta che ha portato all'arresto della preside della scuola, Daniela Lo Verde, sarebbero stati realizzati solo sulla carta, per giunta falsificando le firme degli alunni per cerificarne la presenza. Non solo. Quando la dirigente scolastica, a settembre scorso, aveva appreso di essere indagata, avrebbe cercato di "rassettare" e sistemare le carte, con una sorta di caccia allo studente, arrivando a farli chiamare a casa e - allettandoli con l'offerta di poter pranzare con pasta al forno e rosticceria - farli venire a scuola per recuperare le loro preziose firme.
Corsi di calcetto finanziati ....e mai svolti !
Agosta, vicepreside , il 22 settembre si accorgeva di altre incongruenze: "Tanto lo stesso, sempre problematiche emergono, non è che si può, non ne usciamo vivi da questa storia... Perché mi sono rotto il cazzo onestamente... Questa alunna ha firmato presente e quel giorno è assente, vedi tu che devi fare e diversi pure ce ne sono... Non è possibile che non sono andati a scuola e vanno a calcetto vero?". Partiva quindi l'operazione per recuperare le firme e tentare di sistemare le carte. La preside diceva: "Ora ti stampa questo, io ti segno i bambini che non erano presenti quel giorno perché è inutile, quello fa firmare". Stampava quindi i fogli presenza del 16 settembre e li consegnava ad una collaboratrice, incaricata di raccogliere le firme a posteriori: "Quindi con una matita ora ci segniamo chi non deve firmare e quella deve girare come una coniglia praticamente". All'appello sarebbero però mancati comunque due alunni: "Li sono andati a prendere al campo di calcetto, ne mancano due perché sono assenti e stanno male quindi non verranno neanche più tardi, ma gli altri hanno firmato tutti". Agosta risolveva il problema alla sua maniera: "Li metto io va, aspetta chi era?", firmando - secondo l'accusa - al posto degli alunni assen
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO