La famiglia vincitrice di un concorso 'Fitter Family' (la famiglia più adatta) alla Kansas Free Fair, a Topeka, Kansas
“Unfit”, inadatta. È il verdetto che nel 1928 porta alla sterilizzazione forzata una ragazza dello Utah che aveva denunciato un membro della famiglia di violenza sessuale. Nessuno le aveva creduto. In ospedale liquidano il caso con una diagnosi di “ritardo mentale”. È l’appiglio legale necessario per procedere alla asportazione dell’utero e impedire alla giovane di diventare madre.
Le vittime del programma di sterilizzazione eugenica adott ato in 32 Sati degli Stati Uniti sono circa 60mila, la maggior parte degli interventi di sterilizzazione risalgono alle prime due decadi del Novecento, ma alcuni Stati, per esempio lo Utah, che è stato tra i più convinti sostenitori dell’eugenetica, hanno eseguito la procedura fino agli anni Settanta.
La legge sulla sterilizzazione dello Utah fu approvata per la prima volta nel 1925, autorizzando la sterilizzazione di persone ricoverate presso lo Utah State Hospital, detenute presso la Utah State Prison o iscritte alla Utah State Industrial School e ritenute «abitualmente criminali, pazzi, idioti, imbecilli, deboli di mente o epilettici, e che in base alle leggi dell'ereditarietà sono probabili genitori di una progenie affetta dagli stessi problemi socialmente inadeguata».
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