Il 13 gennaio è stata una giornata importante .
La Giornata internazionale dell'epilessia è un evento speciale che promuove la consapevolezza dell'epilessia in più di 130 paesi ogni anno. Ogni anno, il secondo lunedì di febbraio, le persone si uniscono per riconoscere ed evidenziare i problemi affrontati dalle persone con epilessia, dalle loro famiglie e dai loro assistenti.
Questo è un giorno per tutti!
C’è una persona in preda a una crisi epilettica? Bisogna tirargli la lingua fuori dalla bocca!
Soffre di epilessia? Meglio non fare sport. E poi, assolutamente non guardare le luci che lampeggiano.
Sono alcuni dei luoghi comuni duri a morire legati all’epilessia, condizione neurologica che colpisce circa 50 milioni di persone in tutto il mondo e di cui oggi si celebra la Giornata Internazionale. Il tema della giornata di quest’anno è il contrasto allo stigma che affligge le persone che sono affette dalla malattia. «L’epilessia colpisce quasi ogni aspetto della vita della persona a cui è stata diagnosticata la condizione», ha affermato in una nota Francesca Sofia, presidente dell'International Bureau for Epilepsy (IBE). «Per molte persone che vivono con l'epilessia, lo stigma associato alla condizione è spesso più difficile da affrontare rispetto alla malattia stessa».
In Italia, la malattia colpisce circa 600 mila persone, con un’incidenza annua di 86 nuovi casi per 100 mila abitanti nel primo anno di vita; 20-30 nell’età giovanile/adulta e 180 dopo i 75 anni.
«Chi è affetto da patologie come queste affronta quotidianamente la discriminazione e l’esclusione dalla vita sociale, professionale o scolastica. Vogliamo che le persone con epilessia non si nascondano più per paura del giudizio, vogliamo che raccontino le loro storie, le loro paure ma anche i loro successi», ha affermato il presidente della Fondazione LICE Antonio Gambardella.
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