Il professor Mattson ha studiato l’impatto sulla salute del digiuno intermittente per 25 anni ed è convinto dell’efficacia di questo metodo sia per il benessere del corpo che per la perdita di peso.
Si specifica come prima cosa che con il termine di digiuno intermittente si descrive in realtà una gamma di diete che seguono tutte la stessa idea di base: mangi quanto vuoi in un determinato periodo di tempo ma nel restante è necessario digiunare assumendo pochissime calorie o proprio nulla. Alcuni esempi sono la popolare dieta 5: 2, in cui si mangia normalmente 5 giorni alla settimana e ci si limita a pochissimo cibo nei restanti, o ai vari digiuni a tempo limitato come le 10:14 o 16: 8, dove è possibile mangiare solo in determinate ore nel corso della giornata.
L’idea di base è che il digiuno provoca una serie di cambiamenti nel corpo e che praticarlo regolarmente non solo aiuta a limitare le calorie ma modifica anche il modo in cui il corpo lavora per la propria salute. Secondo Mattson, il digiuno favorisce la salute delle cellule che si trovano a consumare le loro riserve di zuccheri e a convertire il grasso in energia. Questo sistema andrebbe a migliorare la regolazione della glicemia e la resistenza allo stress con il vantaggio di abbassare l’infiammazione nel corpo.
Ripercorrendo una serie di studi, il professore svela che il digiuno intermittente è in grado anche di ridurre la pressione sanguigna e i livelli di lipidi nel sangue. Esistono sempre più prove poi che questo metodo aiuti anche a ridurre il rischio obesità e diabete e favorisca la salute del cervello.
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