Il prezzo per aver salvato sessantanove persone è per l'ennesima volta un viaggio lungo cento ore di navigazione.
A poche ore dal primo e unico salvataggio effettuato, a Geo Barents è stato ordinato di raggiungere "senza ritardo" La Spezia. Secondo l'Imrcc, il centro italiano di coordinamento e soccorso, è l'unico porto sicuro per la nave umanitaria di Medici senza Frontiere, che ha ricevuto istruzioni pochi istanti dopo aver comunicato l'intervento. E sono perentorie.
Nel corso della mattinata, le lance di salvataggio si Misf ( Medici Senza Frontiere ) sono scese in acqua per soccorrere sessantanove persone intrappolate su un vecchio gommone stracarico che avanzava lentamente in acque internazionali davanti alla Libia. A bordo, ha fatto sapere l'equipaggio, c'erano anche nove donne e venticinque fra bambini e ragazzini, incluse due bimbe di soli cinque anni. Il report era stato appena inviato a tutte le autorità competenti - Libia, Italia, Malta - quando da Roma è arrivato l'ordine di far rotta su La Spezia.
A più di quattro giorni di navigazione dalla attuale posizione della Geo Barents.
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