MERCALLO - Il caso Panzeri mi fa venire in mente quanto mi capitò circa 40 anni fa . Allora eravamo assieme all'Ospedale di Gallarate ed avevo un ufficio presso la sede direzionale dietro l'ospedale . Come medico ufficiale di polizia giudiziaria mi capitò di controllare con due tecnici una ditta artigianale che occupava una 20 di operai .
Non fu riscontrata alcuna infrazione alle norme di sicurezza sul lavoro .
Il giorno dopo la moglie del titolare, nonchè socia , venne in sede a firmare il verbale di sopralluogo ed a ritirare documenti che avevamo controllato , lasciandone altri .
Quando uscì dall'ufficio misi copia del verbale e documenti su un tavolino ,in attesa di trovare il tempo per archiviarli . Infatti dovevo recarmi in un ambulatorio dell'ospedale ove avevo programmato visite ad alcuni pazienti con sospette patologie da ambiente di lavoro .
Quando tornai in ufficio incominciai ad archiviare i documenti ....ma qualcosa mi colpì . Tra i documenti c'era una busta contenente l'equivalente di 100 euro attuali ( non i 100.000 euro delle vacanze della famiglia.... ). Rimasi sconvolto ! Chiamai subito un tecnico e gli ordinai di andare in ditta e di restituire la busta col contenuto .
Il tecnico andò ed al ritorno mi disse che aveva consegnato la busta ad una impiegata in quanto i titolari erano assenti . Mi disse inoltre che l'impiegata , saputa la vicenda , ammise con un sorriso che la busta era una abitudine dei titolari quando si recavano negli uffici pubblici per svolgere qualche pratica, indipendentemente dall'esito .
Comunque l'episodio non si è ripetuto .
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