Il 3 dicembre di ogni anno si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale delle persone con disabilità, una ricorrenza ufficialmente nel 1992 con la risoluzione 47/3 adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
L’obiettivo della giornata è promuovere i diritti e il benessere delle persone disabili in tutti i campi della società civile. In questa direzione va anche la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità adottata nel 2006, che ha ribadito il principio di difendere e salvaguardare, anche attraverso la ricorrenza del tre dicembre, la qualità della vita delle persone disabili rispetto ai principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.
In Italia, secondo lo studio condotto dall’Istituto Serafico di Assisi ,per oltre il 63% delle persone diversamente abili anche un esame di routine rappresenta una sfida. L’indagine, redatta proprio in occasione della Giornata mondiale, non solo ha preso in esame le situazioni di numerose associazioni del settore e delle famiglie di persone con disabilità, ma anche dei disabili stessi. I dati sono stati presentati al convegno "Innovazione e ricerca in riabilitazione – opportunità per la persona con disabilità complessa", presso l’Istituto stesso venerdì 2 dicembre. Secondo gli ultimi dell’Istat, in Italia sono 3 milioni e 150 mila - pari al 5,2% della popolazione - le persone disabili.
Gli anziani sono i più colpiti: quasi 1 milione e mezzo di ultrasettantacinquenni (il 22% della popolazione in quella fascia di età) si trovano in condizione di disabilità e 1 milione di essi sono donne. Il 29% delle persone con disabilità vive sola, il 27,4% con il coniuge, il 16,2% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 9% con uno o entrambi i genitori, il restante 11% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare.
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