MILANO - Marco Cappato si è autodenunciato a Milano, dopo avere accompagnato in una clinica svizzera Romano, un uomo di 82 anni malato di Parkinson, di Peschiera Borromeo, morto venerdì col suicidio assistito (legale nel paese elvetico), e ha promesso che, a dicembre, compirà un altro atto di disobbedienza civile. Il tesoriere dell'ssociazione Luca Coscioni si è recato sabato mattina, verso le dieci, alla caserma dei carabinieri della compagnia Duomo. Ora il neo Ambrogino d'Oro rischia fino a 12 anni di carcere.
Il caso dell'uomo non rientra tra le condizioni fissate dalla Corte costituzionale con la nota sentenza 242/2019 sul caso di Dj Fabo perché l'82enne non era tenuto in vita con un sostegno vitale, così come anche la 69enne veneta Elena Altaimira, malata terminale di cancro, morta in Svizzera col suicidio assistito ad agosto, che però assumeva farmaci salvavita. Cappato venne assolto per il caso di Dj Fabo. La Corte costituzionale fissò alcune condizioni in base a cui il suicidio assistito è diventato legale, ma escludendo di fatto numerosi malati che vorrebbero porre fine alle loro sofferenze senza però soddisfare tutte le condizioni. ( Milano Today )
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