«Sono disperata, mi hanno riconosciuta da quel video». Lo ha riferito, stando a quanto appreso dall'Agi, la vittima dello stupro di Piacenza agli inquirenti nell'ambito dell'indagine sulla violenza subita per strada, all’alba di domenica 21 agosto. La donna sarebbe in Italia da diversi anni: davanti agli inquirenti «ha manifestato un forte disagio per la diffusione del video» che immortala la violenza, riferisce LaPresse.
Intanto, sempre stando a quanto appreso dall’agenzia, la Procura avrebbe aperto un fascicolo a carico di ignoti per il reato di “diffusione senza consenso di materiale riproducente atti sessuali” in relazione al video dello stupro di via Scalabrini, diffuso da alcune testate giornalistiche, siti e dal profilo Facebook di Giorgia Meloni. Sarebbero in corso accertamenti della Questura e della Polizia Postale. Sulla pubblicazione si erano espressi nelle scorse ore il Garante della privacy che ha avviato verifiche per «accertare eventuali responsabilità da parte dei soggetti che a vario titolo e per finalità diverse vi hanno proceduto»; e il procuratore Grazia Pradella: «Sono in corso approfonditi accertamenti, trattandosi di fatto astrattamente riconducibile ad ipotesi di reato» - aveva fatto sapere lunedì in una nota.
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