TOKIO -In una spedizione che segna ben 55 atleti accreditati nati all'estero, la storia dello sport italiano si tinge di multiculturale.
L'impresa di Marcell Jacobs - che è tra questi - con la vittoria dei 100 metri piani alle Olimpiadi di Tokyo 2020 riapre il dibattito sulla necessità di giungere il prima possibile al cosiddetto ius soli sportivo: «Oggi va concretizzato: a 18 anni e un minuto chi ha quei requisiti deve avere la cittadinanza italiana», ha rivendicato il presidente del Coni Giovanni Malagò, in un punto stampa a Casa Italia appena di ritorno dallo stadio Olimpico di Tokyo dove poco prima l'azzurro sorprendeva tutti laureandosi il più veloce del mondo: «Noi vogliamo occuparci di sport e non riconoscere lo ius soli sportivo è qualcosa di aberrante, folle», sottolinea il capo dello sport italiano, facendo leva sulla storia del ragazzo 26enne nato a El Paso in Texas, ma cresciuto a Brescia e italianissimo fin dalla cadenza dialettale.
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