NAPOLI -Progettarono, costruirono e fecero esplodere l'ordigno che nel maggio 2020 provocò ingenti danni al centro per l'impiego di Avellino, un attentato organizzato per manifestare il proprio dissenso nei confronti dei provvedimenti emessi dal Governo per contrastare il contagio da Covid-19: è l'accusa che viene contestata dalla Procura di Napoli a due simpatizzanti dei "Movimenti Spontanei Popolari", arrestati all'alba dai carabinieri del Ros e dai militari del comando provinciale di Avellino. Ai due viene contestata tra l'altro, l'aggravante terroristico-eversiva
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