TORINO -La classe operaia va in Paradiso.
La classe operaia sicuramente va in paradiso
Li tutto funziona a regola d'arte e se qualcosa non va c'è sempre qualcuno con un cacciavite, una brugola o una chiave inglese a ripristinarla
La classe operaia va sicuramente in paradiso perché per molti l'inferno non può essere vissuto in tutte e due le vite
La classe operaia va in paradiso perché abbiamo ancora tante cose, troppe, da riprendere e portare a termine
Quel bacio non dato, quella rivincita a carte, a pallone, a braccio di ferro in sospeso. Quell'arrivederci che non può chiudersi senza effettivamente rivedersi
La classe operaia va in paradiso perché non penserete davvero che quelle nuvole assumano certe forme senza che qualcuno sia li a modellarle
La classe operaia va in paradiso perché troppe mamme, troppi figli, pregano per i loro eroi blu
La classe operaia va in paradiso perché quando tutti dormono o sono in discoteca, dentro le fabbriche si suona la musica della macchina, dei suoi ingranaggi, lo stridere di viti e bulloni che si stringono, del martello che batte, del maglio che picchia, di Mario che urla a Gino
La classe operaia va in paradiso perché li non ci sono le stagioni, li non fa troppo caldo o troppo freddo, non ci sono finestroni o forni immensi
La classe operaia va in paradiso perché almeno li siamo tutti uguali e non ci sono matricole da portare o cartellini da timbrare
La classe operaia va in paradiso perché gli angeli hanno le ali, ma anche la tuta ( Antonio Boccuzzi )
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