TORINO-È arrivato intorno alle 9 con la moglie e ha incontrato all’ingresso uno dei suoi legali, Giorgio Piazzese. Arrestato il 20 dicembre 2019 con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso, assieme ad altre sette persone nell’ambito di un’inchiesta sulla ‘ndrangheta a Torino, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia: per l’accusa avrebbe versato ai boss in due tranche un totale di 7.900 euro – a fronte di una promessa di 15mila euro – per un “pacchetto” di voti utile alla rielezioni in Consiglio regionale il 26 maggio 2019.
Ad Asti, il Tribunale ha poi riunito i procedimenti “Carminius” e “Fenice”, nati dalle inchieste coordinate dai pm della dda Monica Abbatecola e Paolo Toso. Riguardano le infiltrazioni della ‘ndrangheta a Carmagnola e nella periferia sud di Torino.
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